Strumenti per l’edizione di un patrimonio sepolto

Strumenti per l’edizione di un patrimonio sepolto

Strumenti per l'edizione di un patrimonio sepolto

La riflessione riguardante le forme di edizione del patrimonio sepolto delle tombe dipinte di Tarquinia prende le mosse dalla tesi LM e di Dottorato di Matilde Marzullo, dedicate alle “Forme Editoriali Delle Tombe Dipinte Di Tarquinia Dal Rinascimento Ad Oggi” e alle “Tombe Dipinte Etrusche tra Pittura e Architettura”.

Il progetto si è svolto a partire dal 2007, in primis nel quadro della ricostruzione virtuale del patrimonio tarquiniese disperso nei musei europei (sistema T.Arc.H.N.A.) (link), per poi proseguire con una propria autonomia. Il fine è quello di individuare le migliori soluzioni per una nuova forma di edizione delle tombe dipinte, che possa restituirne tutti gli aspetti: architettonici, pittorici, storici, storico artistici e artistici.

2 - Tomba del Letto funebre sferica

Infatti fin dal ‘700 le tombe dipinte sono state riprodotte da artisti provenienti da tutta l’Europa che dimostravano esigenze costanti nella loro resa, come la tridimensionalità dell’ambiente (Smuglewicz 1745-1807); la necessità di riproduzioni filologicamente attendibili (Stackelberg, Kestner, Thürmere Labrouste a partire dal 1827) e in scala 1:1 (Ruspi 1827-1863, Helbig-Jacobsen dal 1895, Gatti a partire dal 1912).

I mezzi editoriali che si sono venuti affermando nel corso del Novecento hanno imposto una lettura delle pitture tombali come documenti appiattiti nelle due dimensioni della carta stampata del libro. Tuttavia a partire dagli anni Duemila, grazie alla diffusione di metodi grafici ed informatici sempre più digitali, è stato possibile proporre corrette ricostruzioni delle tombe dipinte adempiendo sia alle esigenze filologiche, sia a quelle dettate dalla fruizione al pubblico, nel rispetto della percezione etrusca del monumento.

7 - Tomba Tifone Semper
Ricostruzione virtuale della Tomba del Tifone di Tarquinia, in cui si evidenzia a sinistra il modello tridimensionale delle architetture per lo studio dimensionale e a destra il rendering con la resa delle pitture allo stato attuale di conservazione per lo studio della contestualizzazione pittorica

I modelli proposti dal progetto:

1) offrono la riproduzione fedele dell’ambientazione architettonica dell’interno delle tombe, riguadagnando il reale rapporto che intercorre non solo fra le pitture e l’architettura in cui sono inserite, ma anche quello fra pittura e pittura, superando l’appiattimento bidimensionale della carta stampata.

2) mettono lo spazio tombale a disposizione dello studioso di modo che possa via via soddisfare le richieste che emergono dalla ricerca in corso, misurando direttamente gli spazi, lavorando su un modello in scala.

3) consentono la possibilità di pubblicare e ricollocare spazialmente sia la documentazione prodotta anticamente da artisti e studiosi, sia quella odierna, mantenendosi in costante aggiornamento.

 4) offrono la possibilità di ridisporre spazialmente i materiali che appartenevano anticamente alle tombe, ora conservati in Musei e Collezioni.

5) offrono la possibilità a tutti di visitarne gli interni, solitamente preclusi al pubblico e di muoversi liberamente all’interno del monumento.

 

Le visite virtuali e la navigazione interattiva a diversi livelli di approfondimento (grande pubblico/studiosi) sono state di oggetto delle Mostre: ETRUSKERNA i 3D: Etruschi in Europa (Stoccolma 2010-2012); Etruscans@EXPO – Una ‘Camera delle Meraviglie’ in Statale (Milano 2015) e Luci dalle tenebre: Dai lumi degli Etruschi ai bagliori di Pompei (MAEC-Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona, 2021). 

 
Per approfondire:

  • M. Rao,  D. Gadia, S. Valtolina, G. Bagnasco Gianni, M. Marzullo, Designing Virtual Reality Reconstructions of Etruscan Painted Tombs, in Multimedia for Cultural Heritage Communications in Computer and Information Science 247, 2012, pp. 154-165.
  • G. Bagnasco Gianni, S. Bortolotto, P. Favino, A. Garzulino, M. Marzullo, E. Riva, R. Simonelli, S. Valtolina, A. Zerboni, Past & Present at Tarchna &Tarquinia: a flexible approach to make visible the invisible, in M. Boriani, R. Gabaglio, D. Gulotta (a cura di), Built Heritage 2013: Monitoring, Conservation and Management, Atti del Convegno Internazionale (Milano, 18 – 20 Novembre 2013), Politecnico di Milano, Milano 2013, pp. 163-175.
  • B.R. Barricelli, D. Gadia, A. Garzulino, M. Marzullo, C. Piazzi, S. Valtolina, Participatory Action Design Research in Archaeological Context, in J. Abdelnour Nocera, B.R. Barricelli, A. Lopes, P. Campos, T. Clemmensen (a cura di), Human Work Interaction Design. Work Analysis and Interaction Design Methods for Pervasive and Smart Workplaces, series IFIP Advances in Information and Communication Technology 468, London 2015, pp. 192-211. 
  • C. Bonanomi, D. Gadia, M. Marzullo, A. Rizzi, Perceptual enhancement of degraded Etruscan wall paintings, in Journal of Cultural Heritage 21 (September–October 2016), pp. 904-909.
  • M. Marzullo, “Lungo la via del crepuscolo: luci, riflessi e bagliori nello spazio funerario etrusco,” in P. Bruschetti, L. Donati, V. Mascelli (eds.), Luci dalle Tenebre: dai lumi degli Etruschi ai bagliori di Pompei, Catalogo della Mostra (Cortona, Museo dell’Accademia Etrusca, 5 giugno – 12 settembre 2021), Typhis editrice, Cortona 2021, pp. 128-135.
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Progetto Tombe dipinte - Sito UNESCO