Il “Progetto Tarquinia” è in atto dagli inizi degli anni Ottanta, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica per l’Etruria Meridionale, la Fondazione Lerici, le strutture dell’itacbc.cnr. Sono inoltre coinvolti gli Enti locali, Comune di Tarquinia e Università Agraria (cooperativa di proprietari), che garantiscono con continuità il loro supporto logistico.
Il progetto ha lo scopo di indagare a tutto campo una delle maggiori città etrusche conosciute e ricostituire l’intero arco della sua storia dalle origini alla sua fioritura fino alle soglie della Romanizzazione.
I presupposti del “Progetto Tarquinia” sono da vedere nell’intensa attività di scavo e ricerca condotta nel sito dell’antica città di Tarquinia, la cui sede di pubblicazione è la CollanaTarchna della Università degli Studi di Milano, diretta da Maria Bonghi Jovino e Giovanna Bagnasco Gianni.
Per la rilevanza dei siti esplorati, le indagini hanno costituito un polo di attrazione e un luogo di verifica per molte ricerche di carattere tecnico-scientifico, date le importanti acquisizioni ottenute nel campo delle scienze naturali, che hanno visti impegnati geologi, mineralologi, paleoantropologi, bioarcheologi. Nell’ambito del “Progetto Tarquinia”, a partire dagli ultimi anni, sono state attivate alcune importanti quanto indispensabili collaborazioni con altri Dipartimenti dell’Università degli studi di Milano: il Dipartimento di Chimica Inorganica Metallorganica e Analitica (CIMA) (prof. Silvia Bruni), il Dipartimento di Informatica e Comunicazione (DICO) (dott. Stefano Valtolina) e il Dipartimento di Progettazione dell'Architettura (DPA) (prof. Susanna Bortolotto).
Dopo più di venticinque anni di attività, si è consolidata pertanto una squadra di ricercatori che si prefigge di consociare, nella metodologia di ricerca, tradizione e innovazione realizzando quel foyer che i colleghi europei, hanno indicato come una vera e propria school dell’Università degli Studi di Milano (R.R. Knoop, in BABesch 1992).
In questo percorso si inserisce l’intero processo di cura del patrimonio culturale applicato al caso di Tarquinia. Tale processo va dall’acquisizione dei documenti (scavi archeologici), alla ricerca nel campo dell’elaborazione dei dati (archeologia, archeometria, informatica, architettura e restauro) svolte nell’ambito di un laboratorio permanente di restauro archeologico virtuale, alla ricerca nel campo del recupero e della valorizzazione del patrimonio tarquiniese (studio dei reperti e dei documenti conservati nel Museo Nazionale Tarquiniense e nei Musei Europei) svolte nell’ambito del Museo Virtuale Modello T.Arc.H.N.A. (Towards Archaeological Heritage New Accessibility).
Afferiscono al Progetto Tarquinia numerose altre Attività di Ricerca che hanno portato nel corso degli anni ad una estesa produzione scientifica.