CRC “Progetto Tarquinia”

CRC “Progetto Tarquinia”

Centro di Ricerca Coordinata "Progetto Tarquinia"

Il “Progetto Tarquinia” nasce dagli inizi degli anni Ottanta per volere di M. Bonghi Jovino con una pioneristica ottica interdisciplinare. Per indagare a tutto campo una delle maggiori città etrusche conosciute e ricostituire l’intero arco della sua storia, dalle origini, alla sua fioritura, fino alle soglie della Romanizzazione, vengono infatti attivate sin da subito collaborazioni con la Soprintendenza Archeologica per l’Etruria Meridionale, la Fondazione Ing. C.M. Lerici e le strutture dell’Istituto per le Tecnologie applicate ai Beni Culturali del CNR. Sono inoltre coinvolti gli Enti locali, il Comune di Tarquinia e l’associazione istituita a profitto della comunità per la coltivazione ed il godimento collettivo dei fondi (l’Università Agraria), che garantiscono con continuità il loro supporto logistico.

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Il progetto di ricerca, coordinato dal 2004 da G. Bagnasco Gianni, è noto a livello internazionale per il contributo apportato alla conoscenza della civiltà etrusca su un arco temporale di oltre dieci secoli. Inserito nel 2014 fra i due exemplary interdisciplinary research projects dell’Università degli Studi di Milano (League of European Research Universities) come esempio da seguire per l’integrazione fra scienze soft e hard, il CRC “Progetto Tarquinia” è parte di una rete di accordi nazionali e internazionali nel campo dell’archeologia e della ricerca scientifica, della tutela e della valorizzazione, che pongono il gruppo milanese al centro di un vivace contesto internazionale.

1982
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Nasce il Progetto Tarquinia e iniziano gli scavi al ‘complesso monumentale’.

2004
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La prof.ssa Giovanna Bagnasco Gianni assume la direzione del Progetto Tarquinia.

2014
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Il Progetto Tarquinia diventa Centro di Ricerca Coordinata ed è inserito fra i due “exemplary interdisciplinary research projects” dell’Università degli Studi di Milano (League of European Research Universities).

2016
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Matilde Marzullo assume la direzione del cantiere di scavo al ‘complesso monumentale’ e diventa responsabile del trattamento dei materiali archeologici

2019
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In sinergia con la Cambridge University, inizia il progetto internazionale Science@Tarquinia.

2022
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Il Progetto Tarquinia compie 40 anni

Dalla natura interdisciplinare del progetto è nato nel 2015 il Centro di Ricerca Coordinata (CRC) “Progetto Tarquinia”. 

I sei Dipartimenti dell’Ateneo che ne fanno parte (Beni Culturali e Ambientali, Chimica, Informatica, Scienze Biomediche per la Salute, Scienze della Terra “Ardito Desio”, Scienze e Politiche Ambientali) supportano la ricerca archeologica dal punto di vista naturalistico e informatico, con la collaborazione dei colleghi del Politecnico di Milano (Dipartimento di Architettura Studi Urbani) che si occupano degli aspetti architettonici e urbanistici. 

In questo ambito dal 2019 si è concretizzata anche la collaborazione con l’Università di Cambridge, volta a studiare a ampio raggio l’ecosistema dell’antica metropoli con il progetto Science@Tarquinia.

Le diverse discipline che convergono nel CRC si cimentano in un caso studio di particolare interesse che coinvolge l’intero processo di cura del patrimonio culturale applicato al caso di Tarquinia. Esso stimola a elaborare nuove strategie e mettere a punto sistemi innovativi per la gestione della ricerca in campo archeologico e per la diffusione dei risultati acquisiti. Comune obiettivo è superare il passaggio dalla visibilità del dato materiale raccolto sul campo, per arrivare ricostruire l’invisibilità delle azioni e della dimensione culturale e storica di una città antica.

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Dopo più di quaranta anni di attività, si è consolidata pertanto una squadra di ricercatori in grado di lavorare in stretta collaborazione, consociando tradizione e innovazione nella metodologia di ricerca e realizzando quel foyer che i colleghi europei hanno indicato come una vera e propria school dell’Università degli Studi di Milano (R.R. Knoop, in BABesch 1992).

Il progetto si articola in numerose attività di ricerca che hanno portato nel corso degli anni ad una estesa produzione scientifica accolta nella Collana Tarchna diretta da M. Bonghi Jovino e G. Bagnasco Gianni, e in numerose altre sedi editoriali.